Fondazione Carpinetum di solidarietà cristiana onlus


Progetto pilota per anziani in perdita di autonomia

N.B.: Segnaliamo purtroppo che la Regione non ha più aderito al progetto pilota, quindi anche la Fondazione ha dovuto riconsiderare il Centro don Vecchi 5 come - Residenza per anziani AUTOSUFFICIENTI.

Quanto riportato di seguito o in altre parti del sito circa la destinazione del Centro Don Vecchi 5, purtroppo, non ha più valore.

Le proposte del Don Vecchi alla regione Veneto
e al Comune di Venezia

Progetto pilota per l'accudienza degli anziani di modeste condizioni economiche e in perdita di autonomia, da attuarsi in collaborazione con l'Assessorato Politiche Sociali della Regione Veneto.

Dichiarazione di intenti

  1. La Fondazione, come prevede il suo statuto, intende offrire agli anziani poveri un alloggio protetto con la fruibilità di spazi comuni.
    Attualmente la Fondazione gestisce 300 di questi alloggi.
  2. La Fondazione privilegia in maniera determinante gli anziani in condizioni di indigenza o quelli, che pur godendo di un reddito meno modesto, hanno bisogno di un alloggio protetto.
  3. La Fondazione intende che il titolare dell'alloggio sia totalmente autonomo nella gestione della propria vita e del proprio alloggio perché possa godere il più possibile e il più a lungo di questa autonomia.
  4. La Fondazione si impegna a coinvolgere, in primis, i familiari nell'assistenza degli anziani e di utilizzare al massimo l'apporto del volontariato.
  5. La Fondazione richiede agli anziani che fruiscono come reddito solo della pensione sociale di euro 580,00 solamente il rimborso dei costi condominiali (calcolati in millesimi sulla superficie del proprio alloggio) e delle utenze, calcolate relativamente ai loro consumi rilevati.
  6. La Fondazione richiede un contributo di solidarietà proporzionale e progressivo in relazione ai redditi accertati e provenienti per qualsiasi motivo a chi supera la pensione sociale; contributo richiesto per rendere possibile la gestione della struttura e per sviluppare l'opera e per creare una cultura di solidarietà, che ritiene assolutamente necessaria per il buon andamento della nostra società.
  7. Rilevata la progressiva perdita di autonomia, ma non ancora tale da richiedere l'accoglimento in una struttura per "non autosufficienti", di un numero rilevante di residenti nei Centri Don Vecchi, la Fondazione propone alla Regione di finanziare un servizio di supporto alla persona e all'alloggio in relazione alla perdita di autonomia degli anziani stessi.
  8. La Fondazione prospetta, in una relazione tecnica a parte, che fornisce alla Regione, il numero di addetti che ritiene necessari per questa accudienza e il costo relativo in rapporto ai contratti di lavoro vigenti, riservandosi di rimodulare questa richiesta in relazione a un congruo periodo di sperimentazione.
  9. La Fondazione intende avvalersi per quanto concerne gli aspetti sanitari esclusivamente dei servizi offerti dalla ULSS del territorio. Semmai verificherà l'opportunità di assumere un'infermiera part-time per interventi particolari onde evitare difficili spostamenti dell'utente nelle strutture sanitarie relative.
  10. La Fondazione chiede alla Regione l'apertura di un finanziamento venticinquennale a tasso zero della consistenza adeguata all'acquisto del terreno e per la costruzione della struttura.
  11. La Fondazione accetta la proposta della Regione dell'avvio di una struttura di n°48 alloggi, dei quali 6 per coppie e n° 42 per utenti singoli, ma ritiene che il punto d'arrivo dovrebbe essere di circa 90 per rendere possibile una gestione economica più facilmente sostenibile.
  12. La Fondazione ritiene di avere già tra i residenti il numero di anziani, in fase di perdita di autonomia, i quali, per motivi di carattere finanziario, non possono permettersi l'assunzione di un'accudiente e perciò sono costretti, per evitare il disagio, a ricorrere ai servizi del Comune e/o a quelli erogati dalla Fondazione.
  13. La Fondazione auspica che la Regione apra un tavolo di confronto con la ULSS territoriale per mettere a punto delle soluzioni, che pur rispettando totalmente la fornitura dei servizi previsti dalla legislazione vigente, li adegui alla situazione particolare in cui vengono a trovarsi i cittadini utenti di questi alloggi protetti e questo per un risparmio di tempo e di energia da parte degli operatori sanitari della ULSS e per una fruibilità più facile ed efficiente da parte degli utenti che risiedono negli alloggi protetti gestiti dalla Fondazione.
  14. La Fondazione dichiara la sua profonda convinzione che il progetto pilota di cui si intende dare avvio, sia quanto mai più adeguato alle esigenze degli anziani parzialmente autonomi rispetto alle diverse altre soluzioni offerte dalle strutture tradizionali, sia per la dignità della persona, che per il recupero delle residue potenzialità umane, per la serenità delle famiglie dalle quali provengono gli anziani e soprattutto sia economicamente meno oneroso per l'ente pubblico.
  15. La Fondazione in questa proposta si avvale dell'esperienza maturata in più di quindici anni di gestione dei Centri Don Vecchi, esperienza che dimostra il consenso entusiasta da parte dei residenti e delle relative famiglie, del sostegno unanime da parte dell' opinione pubblica e nel contempo può presentare anche a livello economico un bilancio positivo ed una gestione sana e rigorosa.
  16. Infine la fondazione è disponibile ad ogni confronto ed apporto di contributi e di suggerimenti sull'impostazione e gestione e dichiara che verificherà sul campo il progetto, disponibile ad apportare quelle modifiche che si renderanno necessarie o semplicemente opportune.
  17. Infine la Fondazione intende rapportarsi continuamente anche con l'Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Venezia affinché la nuova struttura risulti complementare ai Centri Don Vecchi già esistenti e che L'Amministrazione comunale di Venezia ha sostenuto fin dalla sua Fondazione con consulenza e aiuti economici. La Fondazione intende che sia i quattro Centri Don Vecchi che quello di anziani in perdita di autonomia siano inseriti, oltre che nel piano della Regione, anche e soprattutto in quello del Comune di Venezia, in maniera che si possa ottenere il massimo dei risultati puntando con la sinergia con Ente locale, più prossimo all'attività della Fondazione e più interessata all'assistenza degli anziani del proprio territorio. Non da ultimo va riconosciuto che il Comune di Venezia ha messo a disposizione 30.000 mq di terreno, zona "Arzeroni" in Mestre che consentirà alla Fondazione di costruire la Cittadella della Solidarietà.

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